"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

9 giu 2017

IN AUTOSTRADA CON I MESHUGGAH


Qualche giorno fa ho avuto una disavventura in autostrada a causa della foratura di una gomma, ma non è stato tanto lo spavento o la paura di sbandare fuori strada a colpirmi, quanto la capacità dei Meshuggah di coprire ogni suono esterno.

Quella mattina soleggiata infatti dovevo recarmi a lavoro percorrendo qualche chilometro di autostrada, ma essendo voglioso di distorsione ho deciso di portarmi "obZen" dei martellatori svedesi.

La precisione dei riff e la potenza scaturita dalle casse dell'autoradio mi ha estraniato dal mondo esterno, tanto che mi stavo concentrando su alcuni passaggi quando la macchina ha iniziato a sbandare. Sarà stato un dosso o un sasso, ma non distoglievo l'attenzione da "obZen" sia per capirne la reale portata artistica, sia per farmi piacere di più i Meshuggah.

Capisco tutto infatti, soprattutto la voglia di farsi nuovi idoli e ricercare prodigi della tecnica, però gli svedesi hanno una voce piatta e non ho mai trovato in loro enormi soluzioni qualitative.

Capisco la voglia di roteare la testa, apprezzare la ricerca a spirale dei loro riff, provare a perdersi nei labirinti taglienti della pesantezza, però dopo un po' non c'è niente che scopro nel profondo oltre la noia. Come quando passi tre pomeriggi interi a creare un puzzle da mille pezzi, incaselli, aspetti sornione il tassello giusto, fino a quando scopri che la figura rappresentata era la classica Torre Eiffel. Così i Meshuggah ti prendono l'attenzione, ti ovattano le orecchie fino a quando ti lasciano sensazioni già note.

Ti ovattano così tanto l'udito che non ho sentito la ruota della mia macchina andare in frantumi, arrivando a raschiare il cerchione! Mi sentivo fissato dalle facce perplesse degli altri automobilisti, come se mi volessero avvertire, ma io ero ancora concentrato ed attento ai Meshuggah e poi sono salito sul carro attrezzi.

Dentro al carro attrezzi ho continuato a percepire un disco dei Meshuggah, mentre la piccola gru caricava la mia macchina. Forse sono solo io che li sento ovunque, forse dovrei smetterla di alzarmi presto al mattino. 

O forse dovrei solo guidare ascoltando musica new age.