"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

17 nov 2016

STANNO ARRIVANDO...




Stanno dunque per arrivare. Lo hanno annunciato da tempo e domani 18 novembre 2016 è la data prescelta per il ritorno: "Hardwired to Self-Destruct" sarà nei negozi, per chi ancora ci va.

Non considerando quell'obbrobrio di nome "Lulu" ("pasticciaccio" a quattro mani con Lou Reed, pace all'anima sua…), è dal 2008, anno di uscita di "Death Magnetic", che non abbiamo il dispiacere di ascoltare un album nuovo dei Metallica.


Otto anni senza un album ufficiale uscito a nome Metallica in venticinque anni di album di merda, ma l'uscita di un album di Metallica fa sempre notizia. Ma perché poi? Sarà sicuramente l'ennesima prova imbarazzante, questo lo sanno tutti, e i singoli che abbiamo avuto modo di ascoltare negli scorsi giorni ce lo vanno a confermare. Per non parlare poi della copertina (ma perché - dico io - ridursi a delle brutture del genere con tutti gli esperti di marketing che i Metallica si possono permettere?).

E quindi prepariamoci ad irritarci, o a riderci sopra… delle risate amare, però, perché alla fine è come ridere dell'ennesima retrocessione della squadra del cuore. Il fatto è che i grandi Metallica, improvvisamente, e da troppi anni, ci hanno privato della buona musica che avrebbero potuto continuare a scrivere e suonare, e questa privazione è comunque un fatto di per sé negativo, oggettivamente parlando: un tracollo verticale che ancora oggi mantiene contorni di mistero.

Potremmo anche essercene fatta una ragione (e per molti oramai è serenamente così), ma fra tutti i mali possibili, il pericolo più grande è che questo non sia un album totalmente da buttare via. Magari lo fosse: lo liquideremmo con mezzo ascolto (una mezz'ora, del resto, la possiamo sempre buttare per i Metallica). Ed invece lo ascolteremo con curiosità, rimarremo delusi, però troveremo qualche spunto interessante, ed allora lo riascolteremo, forse ad un certo punto lo definiremo "il miglior album dai tempi del Black Album", lo riascolteremo ancora, l'entusiasmo scemerà, infine ci renderemo conto che è un album di merda e che abbiamo buttato via del tempo. Maledetti Metallica!

E perché un album doppio? Non bastavano i Dream Theater?, che ancora dobbiamo finire di ascoltare "The Astonishing"? Che anno faticoso il 2016... Un album doppio, proprio voi, o Metallica, che non avete l'ispirazione per mettere in fila tre canzoni che siano decenti!

Volevate tornare a picchiare? Perché allora non avete fatto un disco thrash tirato di quaranta minuti scarsi? E meno male che all'aeroporto di Copenhagen Kirk Hammett ha perso il telefono con dentro due ore e mezzo di riff! Per questo motivo Hammett, per la prima volta dopo "Kill ‘Em All", non avrebbe partecipato al processo creativo di un album dei Metallica. E speriamo che nessuno quel telefono l'abbia trovato (quanti potenziali dischi di merda sono in esso contenuti?). Ma al di là di questo rischio terribile, uno si chiede: Kirk, ma che chitarrista sei? Di due ore e mezzo di roba, non ti ricordi nemmeno un riff? Nemmeno quello che ti era piaciuto di più? Questo dice molte cose sulla qualità di quel materiale. E in ogni caso, dopo otto anni non ti viene in mente nemmeno un riff nuovo da improvvisare in studio? Una straccio di idea?

Caliamo un velo pietoso, alla fine si sa che quelli in forma devono essere James e Lars. Peccato che il primo abbia oramai una voce insopportabile e non azzecchi un ritornello da venti anni. E l'altro più che un musicista sembra un manager d'azienda in doppiopetto che parla e si muove con la stessa simpatia di chi deve licenziare il 30% del personale entro Natale, o di un candidato premier in corsa per le elezioni. Dal 2013 rilascia dichiarazioni solo per versare un po' di pepe sul culo di fan e giornalisti, e mantenere le loro chiappe calde: con tono di sufficienza spiega in modo vago e generico che si continuerà sulla via tracciata dal predecessore, come se l'indirizzo artistico da intraprendere fosse il minore dei problemi; poi rassicura cento volte sull'imminente uscita dell'album e cento volte ritratta, giustificandosi che oggi per i Metallica la gestazione di un album è solo una parte dei mille impegni da onorare, fra un tour promozionale (magari con scaletta decisa online dai fan) ed una serata di gala.

Quello che mi chiedo io è: passi andare a vederli dal vivo, che tanto fanno "Master of Puppets" o "For Whom the Bell Tolls", ma chi veramente compra gli album dei Metallica oggi? Non sento parlare bene dei Metallica dal 96! Mi sembra la storia di Donald Trump: tutti sono contro di lui, ma poi vince le elezioni. Che esista una "maggioranza silenziosa" che ancora sotto sotto, segretamente, tifa per i Metallica?

Non ci capisco niente: anche io, che oramai dei Metallica me ne frego da venti anni (già il Black Album non mi era piaciuto, pensate voi...), sono qui a parlarne. È che quando vedo un manifesto che annuncia l'imminente uscita di "Hardwired...to Self-Destruct" (emblematico quello affisso nella metropolitana di Londra alla fermata Bank, il quartiere finanziario - che i fan segreti dei Metallica siano i colletti bianchi, i manager di banca e le lobby occulte del potere?), mi sento come oppresso da una minaccia incombente, come se aleggiasse nell'aria un Presagio di Morte.

E così il vicino di casa di ottant'anni in maniera sospetta ha iniziato da stamani ad ascoltare a tutto volume "Saint Anger", il postino mi recapita una busta con scritto "Triste ma vero", esco di casa e il fruttivendolo fischietta "Seek and Destroy", la campana suona (ma per chi?), cammino per la strada, qualcuno mi urta con la spalla, quell'uomo si gira e dal bavero del cappotto vedo spuntare il volto di Urlich che digrigna i denti e mi fa l'occhiolino. Stanno arrivando...