"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

28 mag 2016

IO NON C'ERO: LIVE DEGLI ATHEIST - HELLFEST 2011


Fatemi togliere uno sfizio. Avevo la curiosità di vedere gli Atheist dal vivo, soprattutto dopo anni di gavetta, dischi schizofrenici e spesso poco compresi, dopo averli celebrati nei nostri articoli, ma anche dopo avergli preferito chiunque negli ascolti quotidiani: signore e signori benvenuti con Schaefer & soci nel torrido pomeriggio francese a Clisson!

Live Report: Atheist - HellFest, 19 giugno 2011

Quante ne hanno passate gli Atheist?
Coloro che vediamo di fronte alle persone accorse al festival francese sono i sopravvissuti di una stagione irripetibile di Death metal che abbiamo celebrato nella nostra classifica, ma che abbiamo anche  vissuto sulla nostra pelle.

Gli Atheist sono il gruppo che ha sofferto per la morte del bassista storico Patterson, ha vissuto lo scioglimento dopo "Elements" per controversie di natura economica con il bassista Choy e il batterista Marcell Dissantos e, tanto per aggravare il quadro, ha visto arrestare il chitarrista Burkey (poi liberato su cauzione col divieto di espatriare nda).
È anche però la band che ha ridefinito i confini del death con "Samba Briza" e non solo, ha registrato da protagonista nei leggendari Morrisound Studios ed è riconosciuta da più parti come la formazione cardine del movimento avanguardista estremo.
Ne hanno viste tante gli Atheist, ma io dal vivo non li ho mai visti! Meno male che c'è la rubrica Io NON c'ero per colmare questa lacuna e, comodamente dal mio salotto, mi proietto direttamente sotto il palco. 

Osservo innanzitutto i componenti del gruppo prima di ascoltare, sono felice di vederli vivi e vegeti on stage.
Sottolineo subito una nota di colore: i jeans del bassista sono già un simbolo del concetto di abbigliamento del death metal e per questo li amo. Sono rimasti quelli di venti anni fa, larghi fuori moda e di un azzurro pulito pulito, anche questo significa vivere in altri pianeti.
In seconda battuta mi sposto sul mitico batterista Steve Fynn: un fascio di nervi concentratissimo e secondo me, dopo Gene Hoglan, uno dei migliori drummer della scena. A prima vista sembra un addetto a scaricare cassette della frutta nei supermercati della Florida, ma poi nel live cresce con una grande prova e il death metal è anche questo: disagio sociale messo a servizio della tecnica estrema.
Infine sposto l'attenzione su Shaefer che si presenta come un discreto rocker, mantenendo un atteggiamento heavy e lo apprezzo nella performance da vero frontman. Ha dovuto abbandonare la chitarra per una tendinite dopo la reunion del 2006, ma non sembra uno dei soliti decelebrati e così, attraverso i suoi occhiali da sole, urla nel caldo estivo di Clisson e coinvolge gli appassionati radunati nel pomeriggio francese.

Gli Atheist dal vivo sono bravissimi, c'è poco da aggiungere, suoni perfetti come sul disco e capacità tecnica di ottima qualità. In poco più di mezz'ora gli Atheist sono rodati e attenti a tutelare il nome del death tecnico, riuscendoci peraltro con precisione. 

Cercano di promuovere il loro ritorno sulle scene con "Jupiter", album che ha lasciato i fans freddini, ma non perché avesse particolari difetti quanto per la fatica di dover ascoltare pezzi nuovi del gruppo. Troppe idee e troppe cose nei primi storici album, la gente infatti è stata quasi felice del loro successivo silenzio, ogni volta quando uscivano notizie su di loro c'era un allarme generale: "Bravi, seminali, ma non è che registrano qualcosa di nuovo. Vero? Devo ancora digerire Elements..."
Persone che hanno ascoltato "Unquestionable Presence" con il mal di testa, senza poterlo mai curare e proprio ora che stava passando la cefalea, tutti a comprare i Moment in farmacia per il ritorno sulle scene. Cinque anni fa è così uscito "Jupiter" che ha dato la possibilità alla band di ripartire per una nuova tournée, ma i pezzi di quel disco sono accolti con indifferenza.
Cosa che non si può dire quando si toccano i classici della band (che cosa è veramente un classico? nda), come nella parte centrale di "Mineral"che trovo geniale.
La resa complessiva è di buona qualità e se potessi salirei sul palco, andrei a stringere le mani dicendo ad ognuno di loro: "Vi stimo, vi voglio bene, vi rispetto, ma non vi ascolterò mai più amici miei!"

Setlist
Unquestionable Presence
On They Slay
Second to Sun
Mineral
Live and Live Again
Retribution
Mother Man
Piece of Time

Per vedere il concerto clicca su IoNONcero/Atheist