"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

31 mag 2016

RECENSIONE: CIRCUS MAXIMUS "NINE"


Non esce dallo stereo, continua a riempire le mie giornate questo terzo album dei Circus Maximus. La band dedita al sound dei Dream Theater, riesce a mettere un pizzico di personalità e vincere la sfida nel nome della melodia.

30 mag 2016

INTERVISTE IMPOSSIBILI: GAR SAMUELSON



A pochi giorni dalla morte del grande Nick Menza, rivolgiamo la nostra attenzione ad un altro batterista dei Megadeth, anch’egli defunto: Gar Samuelson, il quale accompagnò Dave Mustaine per sole due tappe (le prime) della sua burrascosa avventura artistica, il debutto “Killing is my Business…And Business is Good!” e l'appena successivo “Peace Sells…But Who’s Buying?”.

Deceduto il 14 luglio 1999, a soli quarantuno anni, per un’insufficienza epatica, egli è ancora ricordato come il primo batterista dei Megadeth. Vediamo come reagisce, dopo così tanti anni di “silenzio stampa”, al fuoco delle nostre domande…

29 mag 2016

IL POTERE CURATIVO DEI MY DYING BRIDE


Dopo aver rilevato il potere curativo della musica di Malmsteen, Sunn O))) e Lou Reed, aggiungo un nuovo capitolo a questa scoperta medico-sonora. La cupezza interiore del mio animo coincide spesso con un ascolto doom targato My Dying Bride e, anche se non trovo una precisa relazione, non può essere casuale che mi senta sollevato dalle mie pene al termine di questa terapia.

28 mag 2016

IO NON C'ERO: LIVE DEGLI ATHEIST - HELLFEST 2011


Fatemi togliere uno sfizio. Avevo la curiosità di vedere gli Atheist dal vivo, soprattutto dopo anni di gavetta, dischi schizofrenici e spesso poco compresi, dopo averli celebrati nei nostri articoli, ma anche dopo avergli preferito chiunque negli ascolti quotidiani: signore e signori benvenuti con Schaefer & soci nel torrido pomeriggio francese a Clisson!

27 mag 2016

UN'OCCHIATA DA BRIVIDI ALL'"IO" DI IHSAHN


I MIGLIORI DIECI "BRANI LUNGHI" DEL METAL

APPENDICE IV: “UNDERCURRENT” (IHSAHN)

Si sa: spesso il metallaro va “a periodi”. Ripercorre discografie di uno stesso artista, o di più artisti dello stesso genere, tutte assieme. A seconda dell’ispirazione o dello stato dell’anima. O magari perché pungolato da uno stimolo esterno.

Quest’ultimo è il mio caso: sono da settimane in una fase ihsahniana. Fulminato dal bellissimo post sull’ex-Emperor del nostro Mementomori, mi sono infatti buttato a capofitto sulla discografia del quarantenne compositore norvegese, ripercorrendone le gesta a partire dalla seconda release della sua carriera solista, “angL” (2008). 

26 mag 2016

LA CLASSIFICA DEI MIGLIORI ALBUM-DOPPI DEL METAL




Fatte le dovute premesse, passiamo dunque in rassegna i dieci titoli che abbiamo selezionato per affrontare il tema dell'album-doppio nel metal.

25 mag 2016

I MIGLIORI ALBUM-DOPPI DEL METAL (anteprima)




Gli album-doppi nel metal. Mi riallaccio al post che il nostro Doc ha redatto proprio su questo tema: se l’esimio collega ha affrontato la questione con il suo peculiare approccio espressionista, cogliendo incontestabili verità con la penetrazione del genio visionario, io mi accingo a dare un complemento da "professorino" a quello stesso scritto, fornendo uno sguardo d’insieme che vorrebbe affrontare in modo più canonico l’argomento.

23 mag 2016

RUST IN PEACE NICK


È morto Nick Menza, 51 anni, ex batterista dei Megadeth e l'anno orribile della musica continua a farci scrivere necrologi. Menza si è sentito male ed è collassato sul palco mentre si esibiva con il suo gruppo (tali Ohm nda) al club "The Baked Potato" a Los Angeles. Io ho sempre voluto bene a Menza e a tutti coloro che hanno contribuito a quel miracolo thrash, limitato in un decennio, chiamato: Megadeth.

22 mag 2016

CLASSIFICA DEI MIGLIORI DIECI ALBUM DEATH METAL USCITI NEL 1991: CONCLUSIONI

 


1991 – 2016: VENTICINQUE ANNI DI MORTE.
I MIGLIORI DIECI ALBUM DEATH METAL USCITI NEL 1991: CONCLUSIONI

A differenza delle altre classifiche che abbiamo stilato per il nostro blog, la qui presente, giunta oggi alla sua conclusione, è inevitabilmente parziale, considerato il fatto che si è concentrata su un lasso temporale limitato, ossia l’anno 1991.

Più che una panoramica che nasce con pretese di esaustività, e al di là degli intenti meramente celebrativi (visto che cade il venticinquennale di quell’anno così speciale per il metal in generale e per il death metal in particolare), la nostra operazione è stata piuttosto un prelievo: il prelievo di un campione volto non solo a dare uno spaccato reale dell’universo death metal, ma anche atto a descrivere il tutto a partire da una parte.

21 mag 2016

RECENSIONE: RIVERSIDE "ANNO DOMINI HIGH DEFINITION"


Non so voi, ma io ho sempre diffidato da chi usa delle iperboli linguistiche o si esalta oltremodo mettendo il suffisso -issimo ad ogni aggettivo. Per questo ho atteso prima di acquistare questo album, considerato da molta critica: strepitoso, bellissimo, intelligente e chi più ne ha più ne metta. Quanta voglia di esaltarsi che c'è nel mondo delle recensioni odierne, alla ricerca di un hype che non esiste, ma qui state leggendo Metal Mirror: astenersi ovvietà!

20 mag 2016

MOTORPSYCHO, NON APRITE QUELLA SCATOLA...


I 10 MIGLIORI ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI '90)

1993: "DEMON BOX"

Mi ero ripromesso di non parlarne. Di non inserirli in questa Rassegna. Perché è troppo, troppo difficile dire qualcosa di organico su di loro. Della loro musica se ne potrebbe parlare per decine di post. O all’opposto non dire nulla.
Me l'ero ripromesso perché sono pienamente consapevole dell’enorme influsso che i Motorpsycho hanno avuto sulla mia anima musicale. Ne sono stato da subito irrimediabilmente stregato, ammaliato. E quindi sono troppo "di parte" per scriverne obiettivamente.

E così me lo ero riproposto categoricamente: “Per il 1993 NON scriverò sui Motorpsycho. Sarà l’anno dell’Italia! Lo dedicherò alla celebrazione del thrash italiano!" Lo spazio sarà riservato agli Extrema che in quell’anno davano alle stampe il più che buono “Tension at the seams”; o magari agli In.Si.Dia. (è sempre del 1993 l’ottimo “Istinto e Rabbia”).

E invece alla fine, eccomi qua. A parlare dei Motorpsycho. Di questo folle trio norvegese. Folle e controcorrente. Essere di Trondheim, suonare a inizio anni novanta e non essere una black metal band è già qualcosa di originale. Ma se poi andiamo sui contenuti musicali, beh…allora perdiamo completamente le coordinate e qualsiasi punto di riferimento!

19 mag 2016

RECENSIONE: WOODS OF DESOLATION, "AS THE STARS"




In una ipotetica classifica dei dieci migliori album di post-black metal (che forse un giorno stileremo) non metteremmo di certo questo “As the Stars” dei Woods of Desolation. Certo che siamo proprio stronzi: dopo aver “fatto fuori” Aluk Todolo, Locrian, Liturgy, perché cestinare anche costoro?

Perché ci fanno venire una rabbia furibonda, i Woods of Desolation, considerata la grande occasione mancata che ha rappresentato “As the Stars”, ad oggi loro ultimo album dato alle stampe.

18 mag 2016

L'INQUADRAMENTO DELLA LINGUA ITALIANA NEL METAL - DAGLI INTOLLERANZA AI FRANGAR


 

Il cantato in italiano e la ricerca su come conservare l’impatto diretto (sonoro e immaginifico) delle parole comuni sono forse il punto chiave della questione italiana nel metal. L’italiano è una lingua certamente duttile nell’espressione figurata, poetica, ma richiede strutture dilatate, ariose, non sposandosi bene con ritmiche sostenute. Inoltre il frequente accento piano sulla penultima sillaba è un freno tirato alle ritmiche che invece atterrano con rimbalzo sull’ultima nota. 

La sfida del cantato in italiano nel metal estremo è soprattutto quella della resa della parola, proprio perché da una parte non ci si può nascondere dietro il suono di una parola straniera, e dall'altra si può facilmente azzoppare la dinamica del brano, rischiando di scendere nel ridicolo quando si sbaglia la metrica o il rapporto parola/suono. Come sbatacchiare una rosa o esibire un calzino

17 mag 2016

"AVEVANO RAGIONE LORO": ANCORA UNA RIFLESSIONE SULL'AFFAIR AC/DC-AXL ROSE



Abbiamo già avuto modo di dibattere sul tema AC/DC: prima quando vennero fuori i problemi all’udito di Brian Johnson, successivamente quando è esplosa come una bomba la notizia che Axl Rose l’avrebbe sostituito, almeno temporaneamente.

16 mag 2016

INTERVISTE IMPOSSIBILI: DENIS "PIGGY" D'AMOUR PARLA DI ROBERT FRIPP

 


Il 16 maggio 1946, esattamente settanta anni fa, nasceva uno degli artisti più importanti della storia del rock (e non solo…): Robert Fripp, leader dei King Crimson, nonché personaggio di punta dell’intero movimento progressive. 

Per festeggiare queste gloriose settanta candeline, Metal Mirror ha deciso di interpellare uno che di Fripp e di King Crimson se ne intendeva: parliamo del mai troppo compianto Denis “Piggy” D’Amour, che già abbiamo avuto modo di commemorare in queste pagine per il decennale della sua morte. Andiamo dunque a scomodare nell’Aldilà il mitico chitarrista dei Voivod per vedere cosa ci racconta a proposito di uno dei suoi più importanti maestri…

15 mag 2016

XXV ANNIVERSARIO DEL DEATH - DEATH: "HUMAN"



CLASSIFICA DEI 10 MIGLIORI ALBUM DEATH METAL USCITI NEL 1991

1° CLASSIFICATO: "HUMAN" (DEATH)


E alla fine della nostra Rassegna siamo arrivati dove tutti noi sapevamo saremmo arrivati sin dall’inizio.

Arrivare cioè a celebrare Chuck. E a decretare miglior album death metal uscito nel 1991 “Human”. 

Chi ci legge conosce la stima e l’affetto che tutta la redazione di Metal Mirror ripone nei confronti del musicista newyorkese, sia come compositore che come paroliere. Ne abbiamo più volte, in questo anno di vita del nostro blog, decantato le gesta e il pensiero, sottolineando a più riprese la sua costante, rigorosa ricerca che ha segnato un’evoluzione artistica di un uomo, e di una band, senza eguali nel panorama metal.

14 mag 2016

LE PIU' BELLE COVER NEL METAL (appendice)

 


Ok, lo sappiamo, siamo degli inguaribili logorroici e quello che doveva essere un argomento che avrebbe dovuto esaurirsi nello spazio di un post è divenuto una piccola saga divisa in tre puntate. Il tema delle cover nel metal: ossia come il metal si approccia alla rivisitazione del brano altrui. Nella premessa abbiamo abbozzato la questione delle band metal che coverizzano altre band metal, ma è con il passo successivo che abbiamo adempiuto al dovere che ci eravamo prefissati: vedere come le band metal si cimentano nella rivisitazione di brani non-metal.

Il fatto è che, giunti al termine delle nostre argomentazioni, ci siamo chiesti: possibile che non abbiamo manco citato i Rolling Stones? E come abbiamo potuto non accennare alle svariate e bellissime cover che hanno sfornato nella loro carriera i Death SS? E possibile infine che non si sia potuto nemmeno sfiorare l’immagine di un Joey DeMayo impettito in posa da gallo cedrone che violenta con il suo basso a dodici corde le arie dei compositori classici? No, c’era troppa carne al fuoco per tirare giù la saracinesca e salutare tutti. E così eccoci agli immancabili titoli di coda!

13 mag 2016

LE DIECI PIU' BELLE COVER NEL METAL

 


Visti nella premessa alcuni esempi di band metal che coverizzano altre band metal, passiamo al nocciolo della questione, ossia le dieci migliori cover che il metal abbia partorito guardando a band o artisti non-metal:

12 mag 2016

LE PIU' BELLE COVER NEL METAL (anteprima)



Il modo migliore che un artista ha per tributare un altro artista è la cover, ossia il rifacimento/reinterpretazione di un brano altrui. Si può essere spinti a coverizzare un brano altrui per tanti motivi: perché ci piace l’artista, perché adoriamo quella canzone in particolare, perché quella canzone la sentiamo nostra e riteniamo che essa si sposi bene con il nostro sound, perché, infine, quella particolare rivisitazione può avere una valenza concettuale all’interno del concept del nostro album.

Una pratica che da sempre imperversa nel mondo del rock, del pop e della musica leggera in generale. Il metal non fa eccezione e moltissimi sono i casi in cui band metal si sono trovate a reinterpretare brani altrui.

11 mag 2016

"DREAM THEATER" - QUELLI CHE...CI RICASCANO!


E così ci sono ricascato! Mi ero ripromesso di chiudere con loro dopo la delusione cocente di “A Dramatic Turn Of Events”! Non la prima che il Teatro dei Sogni mi riservava ormai da parecchi anni. E invece no, eccomi qui, con “Dream Theater” tra le mani. 
Il che sarebbe anche normale, visto che non sono uno dei loro numerosi, acerrimi detrattori, bensì un loro estimatore indefesso! 

Oggi però mi chiedo: lo sono ancora o, ormai, lo ero?

10 mag 2016

RECENSIONE: SATYRICON "REBEL EXTRAVAGANZA"


Se dovessi indicare il disco più sottovalutato ed influente della scena successiva al black metal della prima era, indicherei "Rebel Extravaganza" dei Satyricon. Molti fans del gruppo non lo apprezzarono e, anche per il deciso cambiamento sonoro, viene considerato un flop ma lo considero uno degli apici della loro carriera. 

9 mag 2016

ESCLUSIVA: TUTTI I RETROSCENA DELLA SCELTA DI AXL ROSE COME NUOVO CANTANTE DEGLI AC/DC


In un imprecisato ospizio dell'Australia è in corso una riunione segreta degli AC/DC:
- "Brian... Brian! BRIAN!!! Minchia non sente veramente un cazzo!" urla Angus Young
- "Ehm oh dimmi..." risponde il cantante
- "Oh finalmente, stiamo cercando un nuovo cantante per sostituirti in tournée"
- "Eh? Un uovo mancante per cucinare il soufflé?"
- "Sì ciao, lascia perdere..."
Così ebbe origine, nel nostro mondo immaginario, la scelta di Axl Rose come nuovo singer del gruppo.

8 mag 2016

XXV ANNIVERSARIO DEL DEATH - MORBID ANGEL: "BLESSED ARE THE SICK"




CLASSIFICA DEI DIECI MIGLIORI ALBUM DEATH METAL USCITI NEL 1991

2° CLASSIFICATO: "BLESSED ARE THE SICK" (MORBID ANGEL)

Parlando di “Testimony of the Ancients” dei Pestilence abbiamo ricondotto gli olandesi all’interno di quel filone “intelligente” del death metal che vede come propri capofila i maestri Death.

Compiendo un gesto di estrema sintesi, potremmo approfittarne per dividere l’intero death metal in due tronconi: quello intelligente, appunto, e quello irrazionale, un movimento gigantesco che vede la sua origine nei Morbid Angel.

7 mag 2016

TARJA TURUNEN È UNA MARTIRE O UNA STRONZA?


Tarja Soile Susanna Turunen Cabuli nasce in Finlandia nel 1977 ed è stata, quasi per dieci anni, la cantante dei Nightwish prima di iniziare la sua carriera solista. Da un lato vive con i pregiudizi del mondo classico, perché un soprano dovrebbe cantare nel metal? Dall'altro vive con i pregiudizi del mondo della musica estrema, perché i Nightwish sono troppo commerciali. Analizzando il suo burrascoso addio alla band, cerchiamo di capirne il carattere e rispondere alla domanda: Tarja è una martire o solo una stronza? 

6 mag 2016

KYUSS, UNA TRAVERSATA NEL DESERTO



I 10 MIGLIORI ALBUM DELLE CULT BAND (ANNI '90)

1992: "BLUES FOR THE RED SUN"

Assieme al Metal, la grande passione della mia vita è il Tennis. Al di là dei 4 tornei del Grande Slam, il quinto appuntamento stagionale di maggior interesse è sicuramente il Master di Indian Wells, in California (talmente importante da essere considerato da molti addetti ai lavori, tennisti compresi, una sorta di “quinto Slam”).
Ha un fascino tutto suo Indian Wells, a partire dal nome (“i pozzi indiani”) che rimanda ai Nativi che abitavano quelle zone ai tempi della conquista del West, quando le popolazioni indigene si sottomisero all’avanzata dell’uomo bianco.

I campi da tennis sono stati costruiti sotto quel cielo di un azzurro intensissimo, quasi sempre senza una nube, sotto quel sole abbacinante che fa risplendere gli specchi d’acqua dei numerosi laghetti, contorniati da estesi prati all’inglese punteggiati dalle palme e dalle buche dei campi da golf. Una vera e propria oasi. Ma basta allargare lo sguardo, magari tramite una veduta aerea, per notare il contrasto del contesto, fatto di brulla aridità color marrone: il colore delle rocce e delle colline del deserto californiano. Si, nel deserto ci troviamo, precisamente nella Coachella Valley, alle estreme propaggini nord-occidentali del Deserto di Sonora. 

E così non posso fare a meno di pensare che la migliore colonna sonora per assistere a quei match tennistici potrebbe essere un album dei Kyuss. Perché i Kyuss nascono lì, a una spanna da Indian Wells, nella limitrofa Palm Desert.

5 mag 2016

UN PENSIERO SUI DIMMU BORGIR...ED UNO SUI MANOWAR... (parte seconda)



Il cultore del Metallo, come chiunque ascolti musica con grande passione e cognizione di causa, vive in un’area pluridimensionale che vede intrecciarsi continuamente piani temporali differenti. Il metallaro, dunque, può nel medesimo periodo ascoltare album appena usciti e classici intramontabili, mescolando continuamente i filoni e i sottogeneri, cosa che rende il metal un universo conturbante.

Spesso chi scrive deve necessariamente mettere ordine, classificare ed isolare gli elementi, per rendere più comprensibile questo mondo variegato ed in continuo mutamento. A noi di Metal Mirror piace invece confondere le carte e rigettarci a peso morto in questa inafferrabile complessità. Già in passato, mettendo accanto entità inconciliabili come Gorgoroth e Rick Wakeman, abbiamo cercato di carpire quelle “segrete corrispondenze”, spesso ramificate nel cervello stesso dell’ascoltatore (con la sua sensibilità, la sua esperienza, i suoi umori del momento) che allacciano mondi lontani, lontanissimi, che nessuno oserebbe accostare. Questa volta abbiamo deciso di non spingerci oltre le “Colonne di Ercole” e di rimanere confinati nel Reame del Metallo. Andiamo a vedere dunque cosa ci azzeccano i Dimmu Borgir con i…Manowar!

4 mag 2016

UN PENSIERO SUI DIMMU BORGIR...ED UNO SUI MANOWAR... (parte prima)



Pochi giorni fa ho comprato “Death Cult Armageddon” dei Dimmu Borgir, uno di quegli acquisti tardivi e fuori tempo massimo che ogni tanto si fanno per diversi motivi: ispirazione, nostalgia, “completismo” o semplice occasione/promozione.

A muovermi è stata la più oscura delle ragioni sopra menzionate, quella che ho definito “completismo”, che come termine manco esiste. Ma chi compra e non scarica, il senso lo intuirà facilmente: chi negli anni ambisce a costruire un impero di cd o dischi che abbia un intrinseco senso compiuto, spesso medita su acquisti inutili che hanno solo un valore formale, ossia quello di dare equilibrio a tutta la costruzione. Si parte dai capisaldi, che è impossibile non possedere (anche se poi non si ascoltano mai), per arrivare a rifiniture invisibili all’occhio nudo. Come dire: dalle pilastri alla scelta se scolpire un capitello in stile dorico o corinzio. “Death Cult Armageddon” costituisce uno di quei micro-elementi di equilibrio che la mia collezione rivendicava da anni.

3 mag 2016

BACCO, TABACCO E... CATHEDRAL




Avete mai provato a tornare a casa ubriachi ed ascoltare i Cathedral? È sempre una esperienza formativa, perché viene voglia di avere Lee Dorrian come coinquilino e chiedergli di urlare uno dei suoi: "Uh yeah" al vicino addormentato.

2 mag 2016

RECENSIONE: LITURGY, "AESTHETHICA"




In una ipotetica classifica dei dieci migliori album di post-black metal (che forse un giorno stileremo) non metteremmo di certo questo “Aesthethica” dei Liturgy. Semplicemente perché non riteniamo che sia fra i dieci migliori parti di questo sotto-genere, anche se di diritto un posticino in classifica spetterebbe probabilmente anche a loro…

1 mag 2016

DON'T WORRY, BE DEPRESSIVE: A NIGHT WITH...SHINING!




Chiudetevi in casa ed accostate le persiane, stanotte si parla di depressive black metal. Lo facciamo con uno dei massimi esponenti del genere: Niklas “Kvarforth” Olsson, leader degli Shining.

Per suonare black metal bisogna essere un po’ svitati, perché come genere, per quanto istintivo, ha un modo di esprimersi artefatto. E a tal fine, c’è bisogno o di trasfigurare/estremizzare le proprie sembianze, oppure di indossare una maschera. Un po’ svitati, ho detto, non che bisogna necessariamente ammazzare qualcuno, o ammazzarsi, né profanare luoghi di culto e bruciare chiese, anche se in molti l’hanno fatto...