"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

30 ott 2015

2005-2015: DIECI ANNI SENZA QUEL "PORCELLINO" VISIONARIO


Recentemente, nelle mie giornaliere elucubrazioni metalliche, ho fatto questo pensiero: presumo che, tendenzialmente, ogni appassionato di musica divida i gruppi/artisti in tre grandi categorie: quelli che apprezza/ama, quelli che detesta/non gli piacciono e quelli che gli stanno indifferenti o piacciono “così così”.

Comincio con questa lapalissiana cagata semplicemente per dire che, personalmente e in relazione al Mondo Metal, a queste tre macro-categorie aggiungo una quarta. Cui appartengono quelle band di cui non posso che constatare, e quindi riconoscere, grandezza, classe e originalità. 
Ma che non hanno la caratteristica di smuovermi le budella, di farmi “vibrare”. Insomma: non mi emozionano. E quindi solo rarissimamente, e neppure con grande entusiasmo, ne riascolto la discografia.

Tra queste, l’esempio per il sottoscritto più macroscopico sono i Voivod.

28 ott 2015

ULVER: IL LUPO PERDE IL PELO E QUALCHE VOLTA ANCHE IL VIZIO…(parte prima)




I MIGLIORI DIECI ALBUM NON-METAL FATTI DA BAND/ARTISTI METAL

1° CLASSIFICATO (parte prima): “KVELDSSANGER”

Quando ho concepito questa classifica, fui certo fin dal primo istante che ai piani alti si sarebbero posizionati gli Ulver. Compiendo successivamente un'analisi maggiormente approfondita, mi sono reso conto che i norvegesi avrebbero meritato di occupare come minimo due o tre posizioni. Se c'è infatti una band simbolo del tema che stiamo trattando, questa è sicuramente la formazione capitanata da Kristoffer Rygg (Garm per gli amici metallari). Più che essere i protagonisti di una vera e propria evoluzione, gli Ulver hanno proceduto per strappi, anche violenti, passando in rassegna i generi più svariati, ma sempre mantenendo una forza identitaria che li ha resi un'entità unica dentro e fuori il Reame del Metallo.

Sarebbe dunque riduttivo riassumere le qualità dei Lupi Norvegesi trattando una sola opera: il loro percorso non può essere rappresentato da questo o quell'episodio, per questo abbiamo deciso di prendere in considerazione almeno tre step del loro excursus artistico successivo all’iniziale fase metal. Perché fra il black metal ferale delle origini e la colta avanguardia dei nostri giorni c'è un abisso, e Metal Mirror vi ci condurrà per mano.

Tappa numero uno: “Kveldssanger”, anno 1996. 

27 ott 2015

I DIECI GRUPPI PIÙ REPELLENTI DEL METAL: AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA, CHE CI SONO GLI AUTOPSY IN PIÙ! (6° POSIZIONE)


Il death metal è uno stato dell'anima, come forse abbiamo già detto, e forse proprio in questi precisi termini. 

Per capire meglio l'idea portante del genere è necessario far riferimento non tanto agli iniziatori, quanto a quei gruppi che parallelamente si sono mossi lungo binari più ristretti, dimostrando come si possono realizzare brani e album interi soltanto con alcuni elementi stilistici e lirici. Vale a dire che il death come genere, non tanto in senso storico-evolutivo, quanto in senso stilistico, va spiegato tramite quei gruppi che hanno preso gli elementi “estremi”, o “nuovi”, o “eccessivi” e li hanno resi fondamenti, stilemi, li hanno utilizzati in maniera “stand-alone”, di maniera.

26 ott 2015

VIRGIN STEELE: “VENI, VIDI, VICI”




I MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL CLASSICO

8° CLASSIFICATO: “VENI, VIDI, VICI” (VIRGIN STEELE)

Con David DeFeis ci si alza di livello…
…ma solo perché suona le tastiere…
…e le tastiere fanno sempre comodo in un brano lungo…

Continua così, con gli impavidi Virgin Steele, la nostra maratona dedicata ai migliori brani lunghi del metal.

25 ott 2015

RECENSIONE "THE BOOK OF SOULS" - Un nuovo, vecchio pachiderma per amico



E allora affrontiamolo e andiamo a conoscerlo questo elefante!

Premesso che la copertina a me piace da matti con l'Eddie in versione Maya, il primo “barrito” mi lascia piacevolmente sorpreso: l’opener “If Eternity Should Fail”, brano interamente scritto da Bruce, si rivelerà uno dei pezzi migliori del lotto. Ottimo sia negli evocativi intro e outro, sia nella sinuosità centrale dove si passa da mid-tempos a parti accelerate. Il ritornello non è il massimo, ma che ormai gli Iron non centrino pienamente i chorus lo sappiamo da circa vent’anni…comunque: benone così e andiamo avanti (facendo un po’ di violenza su me stesso visto che detesto il track-by-track, ma per l’occasione dovrò abbozzarne uno...)

24 ott 2015

"THE BOOK OF SOULS" - PENSIERI IN LIBERTA' PRE-RECENSIONE


Avremmo potuto fare finta di niente. Avremmo potuto. 

In fondo, MM non nasce con l’intento di far conoscere le nostre opinioni sugli album appena usciti. Per quello, per le recensioni dei nuovi dischi del mondo Metal, basta clickare su uno dei link sulla sinistra del Blog e se ne trovano quante se ne vuole.

Avremmo anche potuto limitarci a citarlo qua e là in altri post futuri. Così…en passant… Avremmo potuto.

Però, signori, è uscito dopo 5 anni un disco degli Iron. Si può rimanere indifferenti? Possiamo effettivamente far finta che non sia successo nulla? 
E poi che album: il primo doppio in studio della band in 35 anni di carriera! Quello con la loro canzone più lunga di sempre! Quello dopo la lotta contro il tumore alla lingua di Bruce! 
Quello che, chissà, data l’età dei protagonisti potrebbe essere l’ultimo disco in studio…

Avremmo potuto, si. Ma diciamocelo: non si poteva. Quantomeno IO non potevo, cresciuto come sono stato a pane e Maiden.

23 ott 2015

“ROCK STAR”: IL DRAMMA DI TIM “RIPPER” OWENS SI TINGE DI COMMEDIA




Leggendo la scorsa settimana il post del collega Morningrise su “Rock of Ages” mi è subito balzato alla mente un film di qualche anno fa, “Rock Star”: commedia banalotta a firma del regista Stephen Herek e con attori di grido come Mark Wahlberg e Jennifer Aniston. Commedia sì leggera, ma in grado di offrire interessanti spunti di riflessione per il popolo metallico, a cui consiglio la visione per diversi motivi (principalmente non cinematografici...).

La trama si va ad incentrare sulle vicende di una band heavy metal di fantasia, gli Steel Dragon, dichiaratamente ispirati ai Judas Priest. Ed ecco che il neurone dell’attenzione si desta…

21 ott 2015

ANATHEMA: PERCHE’ NON ANDREI MAI A BERE UNA BIRRA CON I FRATELLI CAVANAGH


I MIGLIORI DIECI ALBUM NON-METAL FATTI DA BAND/ARTISTI METAL

2° CLASSIFICATO: “WEATHER SYSTEMS”

Abbiamo già incontrato gli Anathema in questa nostra rassegna: stavamo disquisendo sugli Antimatter, il progetto del loro ex-bassista Duncan Patterson. In quella circostanza, degli Anathema abbiamo osservato le origini doom/death e gli sviluppi appena successivi. Li abbiamo infine lasciati ad “Alternative 4”, cruciale spartiacque per la loro carriera. E da qui ripartiremo.

Alternative 4”, insieme a “One Second” dei Paradise Lost, “A Deeper Kind of Slumber” dei Tiamat, “Discouraged Ones” dei Katatonia, e “Sin/Pecado” dei Moonspell, è sicuramente da indicare fra i capitoli più avvincenti di quell’evoluzione che, sul finire degli anni novanta, ha condotto molte eminenze dell'universo gothic fuori dal selciato metal. Se non abbiamo incluso quest’importante album all’interno della nostra top-ten, è semplicemente perché gli Anathema, sotto la guida degli affiatatissimi fratelli Cavanagh, sapranno in futuro fare di meglio.

20 ott 2015

I DIECI GRUPPI PIÙ REPELLENTI DEL METAL: LEZIONI DI CAVALLERIA CON I VULVECTOMY (7^ POSIZIONE)


La repellenza organizzata, in musica, prende il nome di death metal autoptico, cioè quel genere lirico che utilizza il lessico medico e le descrizioni di interventi chirurgici, autopsie o malattie, ricavate da manuali. Il tutto è solitamente associato a rappresentazioni fumettistiche grottesche o, in alternativa, fotografiche, di queste schifezze. 

All'interno di questa scena segnaliamo i nostrani Vulvectomy. Musicalmente parlando, volendo riassumere, diciamo che a un certo punto inizia il pezzo e poi a un certo punto finisce. Le linee vocali ricordano a tratti i Ramones di "Surfin' Bird" o "Barbara Ann"rallentati e incupiti. Godibili quindi.

19 ott 2015

METTI UNA SERA A CENA...


Rientro a casa dopo una lunga giornata lavorativa, tante cose fatte ma apro la porta di casa e l'appartamento è vuoto. Sono solo e devo ancora preparare la cena, ma non mi scoraggio e decido di invitare a casa i miei migliori amici... 

18 ott 2015

RUNNING WILD: "TREASURE ISLAND"





I MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL CLASSICO

9° CLASSIFICATO: “TREASURE ISLAND” (RUNNING WILD)

Rimaniamo nel 1992. Quando nel corso di quell'anno i Manowar editavano il controverso “Triumph of Steel” (che abbiamo avuto modo di sfiorare parlando della suiteAchilles, Agony and Ecstasy in Eight Parts”), i Running Wild davano alle stampe uno dei loro album più belli: “Pile of Skulls”, loro nono full-lenght.

Non ad inizio scaletta (come era successo nel caso dei ben più coraggiosi Manowar), ma alla fine della stessa, ci imbattiamo nel brano più lungo dell'album: “Treasure Island”. In questo caso il “contatore” si ferma a “soli” 11 minuti e 14 secondi, meno della metà dello “sproposito” messo in musica dai Kings of Metal, ma una lunghezza concettualmente eccezionale per le visioni limitate del leader Rolf Kasparek.

17 ott 2015

PENSIERI A CAZZO SU “THE BOOK OF SOULS” (IRON MAIDEN)


E dunque sarei l’unico a cui è piaciuto l’ultimo degli Iron Maiden? Volete dire che sono uno stronzo?? Che non capisco un cazzo???

Forse la mia vista si è appannata a forza di ascoltare depressive black metal o drone-ambient, ma mi conforta il fatto che sia d'accordo con me quel fighetto di Nergal (leader dei Behemoth) che in “The Book of Souls” ci ha visto qualcosa di “Powerslave” e “Seventh Son of a Seventh Son”, che lo considera il miglior album degli Iron dai tempi di “Brave New World” e che non smetterebbe mai di ascoltarlo...

16 ott 2015

"ROCK OF AGES" - Anche il GLAM ha il suo MUSICAL!



1987, la giovane Sherrie (Julianne Hough), classica biondina americana dal viso acqua&sapone, affronta su uno scassato torpedone i 2300 km che separano la sua piccola città natale di provincia, Tulsa (Oklahoma), dalla sfavillante Città degli Angeli. Il suo equipaggiamento consiste in appena 17 dollari, un walkman (dal quale scaturiscono le note di “Paradise City” dei Guns n’ Roses), una valigia piena di vinili delle sue amate band Glam metal (si intravedono dischi, tra gli altri, degli Aerosmith e dei Poison), e la sua bellissima voce, strumento attraverso il quale la giovane vuole realizzare il sogno di diventare una cantante rock.

15 ott 2015

RECENSIONE: FORBIDDEN "OMEGA WAVE"


"Ahhh signora mia! Mi dispiace, il tempo è scadutoooo!" La voce e il gergo di Mike Bongiorno nei quiz dei bei tempi andati mi è venuto in mente più volte ascoltando questo disco, però quanto mi piacciono questi revival thrash

14 ott 2015

TIAMAT: TRA SOGNO E DORMIVEGLIA


I MIGLIORI DIECI ALBUM NON-METAL FATTI DA BAND/ARTISTI METAL

3° CLASSIFICATO: “A DEEPER KIND OF SLUMBER”

Giugno 1997: usciva “One Second” dei Paradise Lost. Con questo album la band inglese imprimeva un’altra drastica svolta alla propria carriera: abbandonato da tempo il death-doom che aveva caratterizzato le origini, e lasciato alle spalle anche il pregevole gothic-metal di capolavori come “Icon” e “Draconian Times”, il Paradiso Perduto decise di approdare ai lidi della dark-wave ottantiana e del pop oscuro dei Depeche Mode. Il passaggio non fu da poco, dato che i Paradise Lost iniziarono a suonare improvvisamente diversi, più moderni, più paraculi: le eleganti e stratificate costruzioni sonore del recente passato lasciavano spazio a riff semplici e diretti, mischiati ad arrangiamenti di tastiere, pianoforte e pattern elettronici, con la voce oramai pulitissima di Nick Holmes a far loro da contorno.

Il cambio di rotta fu traumatico, ma nessuno si sconvolse. O meglio: io non mi sconvolsi. Come mai? Perché circa un mese prima era uscito, nel medesimo ambito, un album ancora più sconvolgente e portatore di drastici cambiamenti nel Mondo Metal. Maggio 1997: usciva “A Deeper Kind of Slumber” degli svedesi Tiamat.

13 ott 2015

INTERVISTE IMPOSSIBILI: CHUCK SCHULDINER


Il 13 dicembre 2001 è venuto a mancare uno dei più alti punti di riferimento della musica estrema mondiale: Chuck Schuldiner. Artista di valore assoluto in grado di orientare un genere, ma anche scopritore di talenti che a loro volta hanno creato gruppi autonomi. La sua perdita è stata un colpo non riassorbito, tanto che abbiamo deciso di andarlo a scomodare nell'aldilà per fargli sapere quanto ci manca. 

12 ott 2015

I DIECI GRUPPI PIÙ REPELLENTI DEL METAL: CLISTERI DI NICHILISMO COI CARPATHIAN FOREST (8^ POSIZIONE)


Va detto che i Carpathian Forest si possono apprezzare, ma non si possono amare, semplicemente perché a loro tu stai sui coglioni, a prescindere. “Hai tutto da temere. Ti odiamo qui.” Questo è il loro benvenuto.

11 ott 2015

MANOWAR: “ACHILLES, AGONY AND ECSTASY IN EIGHT PARTS”




I MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL CLASSICO

10° CLASSIFICATO: “ACHILLES, AGONY AND ECSTASY IN EIGHT PARTS” (MANOWAR)

Nella puntata precedente abbiamo indicato la mitica “2112” dei Rush come la madre di tutte le suite del Mondo Heavy: quale miglior modo, dunque, per inaugurare la nostra rassegna, se non con una delle più lunghe suite mai partorite dall'heavy metal? “Achilles, Agony and Ecstasy in Eight Parts” è qualcosa di colossale, dalla durata spropositata di 28:37, e la cosa divertente è che l’hanno fatta i Manowar, non proprio una prog-band, non proprio la band più raffinata del mondo…

10 ott 2015

KAI&HANSI: GLI AMICI/RIVALI DEL POWER METAL (LA GARA)



Cari Lettori di MM, ecco il resoconto immaginario della gara dei 10.000 metri temporali tra Gamma Ray e Blind Guardian.

Nella puntata precedente siamo rimasti allo starter che ha sparato il colpo e i corridori sono partiti.
E nella mia mente ("malata", lo so…) la corsa si è svolta in questo modo. Eccone il reportage.

9 ott 2015

KAI&HANSI: GLI AMICI/RIVALI DEL POWER METAL (IL PRE-GARA)




Una delle scene metalliche cui sono più affezionato è quella del Power Metal europeo, e in particolare teutonico. E questo perché di fatto ci sono cresciuto assieme, avendo cominciato ad ascoltare H.M. proprio negli anni del massimo sviluppo e fulgore del Genere.

8 ott 2015

RUSH: "2112"




I MIGLIORI DIECI BRANI “LUNGHI” DEL METAL

FUORI CONCORSO: “2112” (RUSH)
Durata: 20:34

Nell'anteprima abbiamo elencato almeno una quindicina di band degli anni sessanta e settanta che seppero, con risultati egregi, dedicarsi a brani di elevata/elevatissima durata. Perché allora concedere uno spazio proprio ai Rush?

7 ott 2015

THE GATHERING: EMOZIONI A GRAVITÀ ZERO


I MIGLIORI DIECI ALBUM NON-METAL FATTI DA BAND/ARTISTI METAL

4° CLASSIFICATO: “HOW TO MEASURE A PLANET?”

Come misurare un pianeta? Facciamocelo spiegare dagli olandesi The Gathering, che occupano (meritatamente) la quarta posizione della nostra classifica dedicata ai migliori album non-metal fatti da band metal.

6 ott 2015

I DIECI GRUPPI PIÙ REPELLENTI DEL METAL: IMPETIGO, DALL'ILLINOIS CON FETORE (9° POSIZIONE)



L'impetigine è una schifosa malattia della pelle, un'infezione batterica. Le malattie della pelle sono particolarmente ripugnanti perché sono inevitabilmente esibite. Sono anche spesso “rivelatorie” di processi morbosi che avvengono all'interno del corpo.

5 ott 2015

I 10 MIGLIORI CONCEPT METAL ALBUMS DI TUTTI I TEMPI


Parola d'ordine: Mindcrime.
Nel 1988 esce il miglior Concept Metal Album di tutti i tempi, i Queensryche precorrono i tempi con una storia di psicologia, politica, amore, violenza e tanta qualità musicale; solo con quelle nove lettere si scatena un gruppo di ribelli manipolati da un deviato di nome Doctor X ed entriamo in un Ca-po-la-vo-ro!

3 ott 2015

PRIGIONIERI DELLA TARANTELLA: RETROSPETTIVA SUI RHAPSODY OF FIRE


"È finita! Finitaaaaa!" direbbe Sandro Piccinini in una delle sue accorate telecronache calcistiche ormai diventate un cult degli anni sportivi odierni.
Ci vorrebbe infatti proprio lui per sancire la conclusione della infinita, problematica ed interessante Saga che ha visto i Rhapsody Of Fire protagonisti dagli esordi fino all'uscita di "From Chaos To Eternity" nel 2011. 

2 ott 2015

GLAM METAL: SUA CONCLUSIONE & CONCLUSIONI



Cari lettori di MM, siamo così giunti alla fine del nostro percorso teso a descrivere il Movimento Glam Metal e quello che ha rappresentato nell’America degli anni ’80, sia da un punto di vista artistico-musicale, che da quello socio-culturale.

So che sicuramente in molti non avranno apprezzato la scelta dei dieci dischi inseriti nella nostra Rassegna come maggiormente rappresentativi della Scena. Capisco: spesso neppure io sono d’accordo con me stesso…

1 ott 2015

LA CLASSIFICA DEI MIGLIORI "BRANI LUNGHI" DEL METAL: ANTEPRIMA


A volte la lunghezza conta. Idioti doppi sensi a parte, con la presente rassegna intenderemo guardare il metal da un’altra prospettiva ancora: quella delle composizioni di estesa durata, che certo non scarseggiano nel vasto Reame del Metallo.