"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

21 set 2015

I DIECI GRUPPI PIU' REPELLENTI DEL METAL: PUNGENT STENCH, DA ASCOLTARE A DEBITA DISTANZA (10° POSIZIONE)


Ad una lezione di Medicina il mitico professore di ortopedia ci pose una domanda memorabile per introdurci al tema della gangrena (altrimenti detta cancrena) degli arti. "Allora ragazzi, oggi volevo parlare di un argomento che....vediamo...ecco, secondo voi...così, se ci avete mai pensato....qual è la cosa che puzza di più in medicina?".

Ci sono gruppi brutal death o grindcore che pagherebbero oro per avere la clip audio di questa frase da mettere come intro ad un loro album.

E passeremo in rassegna questi gruppi: quelli che non si limitano all'estetica della morte, della decomposizione naturale e della malattia, ma che descrivono la "scomposizione" dell'essere umano, lo smembramento e l'insozzamento dell'essere umano con la sua stessa materia organica.


Ci sono brani che descrivono la scomposizione autoptica, ovvero trattano di cadaveri. Ed altri che parlano dello smembramento di esseri vivi. Sul piano cinematografico la differenza che passa tra il "solito" death/gore e questo sottogenere è la differenza che passa tra l'horror-splatter e il genere "cannibalico".

Contemplare l'orrore o nutrirsi. Nutrirsi per riappropriarsi dello schifo organico che ci compone e da cui nasce l'anima. L'anima è un'espressione "olografica" di una composizione organizzata di fluidi, tessuti e carne. Il tema del cannibalismo rappresenta in alcuni testi la metafora della perdita di identità, con l'estremo tentativo di inseguirla nello smembramento dell'identità altrui fino ad un livello essenziale, quello dei brandelli di carne, ed interiorizzarla come se dovesse divenire la nuova natura di chi se ne ciba.

"E alla fine mi bevo il loro sangue, mi mangio il loro cervello e la loro melma".

Questo elemento di interiorizzazione, di fusione, è un banchetto cannibalico disgustoso, con una valenza ormai confusa, sessuale e aggressiva, identitaria e disintegrante. Gli "umori" che ci rappresentano rivelano la nostra natura e contemporaneamente colano via in un rigagnolo anonimo.

Uno dei punti più alti di queste bassezze testuali sono rappresentati dai Pungent Stench ("Fetore Pungente"), resi celebri dalla copertina rivoltante del bacio tra le due semi-teste contrapposte e il logo che li collocava nel filone del death più purtrido. I Pungent Stench nei testi spaziano dalla pornografia "escretoria" agli smembramenti: ma di qualunque cosa si parli, quando parte il testo del brano scansatevi, perché di lì a poco nella storia c'è qualcuno che caga o piscia, manipola escrementi, con umori e materiali vari che schizzano ovunque. La merda è quasi una costante.

D'altra parte, questi vengono dall'Austria. Ed in effetti sia a livello linguistico (come tipo di parolacce) che sessuale, i germanici sono tendenti più all'anale che al genitale.

Non che nei casi in cui manchi la merda si caschi meglio, come nella lettera del bambino alla nonna che si sta mangiando, con dettagli gastronomici sulla succulenza delle manone con le vene varicose. O come nel caso della storia del tipo sessualmente eccitato dall'auto-amputazione che, mutilazione dopo mutilazione, si riduce ad un tronco umano per darsi la massima gratificazione ("Apotemnophiliac").

Tra le storielline "puzzolenti" direi, ottime come soggetti di fumetti di genere, alcune perle di sudiciume. "Happy re-birthday" è la storia di un figlio ripudiato che vive da barbone, ma che ritorna per l'unica ricongiunzione possibile con il padre e la madre (che sa molto di mito di Edipo): uccidere il padre e possedere la madre. Dovizia di particolari sullo smembramento e un finale pessimistico in cui la supposta purificazione si verifica, sì, ma con una condanna ormai irrimediabile a cercare la salvezza nell'omicidio. Ah, dimenticavo una finezza d'autore: mentre si accanisce sulle orbite del padre con la lima per le unghie della madre, la vittima si caga addosso.

Altro personaggio memorabile è l'infermiera/baby-sitter che cura i figli di una famiglia il sabato sera. Anziché accudirli, l'infermiera si lascia andare ad una carneficina, ma non prima di averli letteralmente smerdati da capo a piedi con le proprie mani, servendosi di materiale autoprodotto. Segue uno smembramento, ma – e qui si riconosce la doppia anima austriaca – dopo pulisce tutto e scioglie i brandelli nell'acido.

Ne "L'ultimissimo giorno di scuola" raccontano ante-litteram una strage scolastica ad opera di un tipo parecchio disturbato che aveva provato a calmare le sue nevrosi tagliandosi, facendosi delle seghe, cose del genere. E cosa fa prima di andare a scuola armato di fucile a pompa? "Svuota l'intestino e si veste": un particolare di vita vissuta che rende il quadro crudamente realistico. Non c'è niente da fare, non si sfugge dalla merda nei testi dei Pungent Stench.

Del resto, i gusti sessuali dei Nostri sono chiaramente illustrati in "Klyster Boogie", laddove li avevamo solo intuiti nel brano dei più sobri milanesi Bulldozer, "Rob Klyster". Due nazioni, stessa videoteca. In effetti l'escatologia dei Pungent Stench è ...scatologia. Il punto di arrivo della vita è "affondare le dita nella propria carne putrescente, giacere in mezzo ai liquami delle proprie secrezioni ed attendere la liquefazione completa del mio corpo. Poiché non posso alzarmi e nutrirmi, dovrò mangiare le mie stesse deiezioni". Mi par superfluo escalamare poi "lasciatemi marcire, non voglio compassione!": non credo che nessun soccorritore del 118 si avvicinerebbe ad un tale abominio...


A cura del Dottore

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