"Parlare di Musica è come ballare di architettura" Frank Zappa

14 mar 2015

LA QUESTIONE ITALIANA: I LABYRINTH


INTERVISTA AD ANDREA CANTARELLI DEI LABYRINTH CHE AGGIUNGE UN CONTRIBUTO INTERESSANTE AL NOSTRO DIBATTITO SUL METAL ITALICO




MM: In Italia la scena metal è sempre stato un movimento underground di ottima fattura, ma poco nota al pubblico . Quali ritieni siano le principali cause di questa difficoltà ad emergere ?
Sono parzialmente d’accordo. In questi miei primi 20 anni ho incontrato sicuramente musicisti molto validi ma anche tante band molto acerbe, forse troppo. Credo che il principale problema sia quello di voler necessariamente bruciare le tappe. Chiunque oggi faccia musica, ritiene quasi scontato arrivare ad incidere un album o suonare dal vivo. Dal mio punto di vista il problema sta solo in questo: ci si auto incensa e si bruciano le tappe, per poi pagare il fatto di non essersi confrontati con il pubblico, che come è giusto che sia, sceglie. Anche contro coloro avevano già pensato di essere diventati famosi.

MM: Questa rubrica tratta lo sviluppo dell'heavy power-progressive metal nostrano negli ultimi 20 anni. Quali ritieni siano i gruppi cardine e gli album ideali da inserire in una playlist ?
Onestamente non saprei darti una risposta in tal senso. Non ho seguito così a fondo la scena per arrivare a creare una Playlist. Spero però che almeno un album dei miei Labyrinth possa farne parte!

MM: I contenuti di questo genere sono variegati , ma non troppo ... Mi spiego meglio : si tende a colpire un immaginario storico/fantasy o fantascientifico , ma sono rari i testi con temi contemporanei o psicologici . Perché accade questo a tuo avviso ?
Se si parla di Power e Prog Metal è effettivamente facile imbattersi in testi incentrati sugli argomenti a cui accenni. Proabilmente le sonorità tipiche di questo genere si sposano particolarmente bene con certe tematiche e non altrettanto con altre. Inoltre molti fan di questo genere di musica, lo sono anche del genere Fantasy (mi riferisco alla letteratura ed al cinema), quindi è naturale che il tutto segua un percorso costruito sugli stessi binari. Noi non abbiamo mai amato particolarmente certe tematiche, in generale non ci piace legarci quasi a niente e negli anni, attraverso 7 album, abbiamo spaziato raccontando un pò di tutto a volte “nascondendoci” dietro al concept partito con No Limits e terminato con Return PT2, a volte parlando “in faccia” come successe con “Freeman” per esempio.

MM: La "forma" di questo genere prevede una grande preparazione strumentale , spesso lunghe suite o ritmi al fulmicotone, ma anche grandi vocalist in estensione. Quali ritieni siano però le peculiarità nostrane in questo quadro generale? Esistono alcuni tratti distintivi musicali dell'heavy power-progressive italiano ?
Sinceramente non trovo peculiarità particolari legate al nostro paese. Probabilmente potremmo osare di più, sfruttando meglio il nostro bagaglio legato alla melodia ed agli arrangiamenti. Se si parla di Labyrinth, da sempre siamo sfuggiti agli schemi ed appena il mercato ci inseriva in uno dei tanti, noi ne fuggivamo. Gli schemi ed i clichet sono a mio avviso la morte della creatività.

MM: La società e l'ambiente in cui nascono le persone e di conseguenza i gruppi musicali ha sempre una influenza sul nostro modo di essere. Pensi che il tuo modo di fare musica rispecchi il tuo ambiente regionale o il modo di agire e vivere in Italia? Se sì , dove in modo specifico ?
La musica è il linguaggio che ho (abbiamo) scelto per metterci in comunicazione con il mondo esterno. Credo sianormale, oltre che auspicabile, che attraverso la musica rivivano le esperienze personali legate ad ognuno di noi. Personalmente c’è molto del mio privato nelle note che scrivo ed un buon ascoltatore (non necessariamente un musicista) credo possa capire molto più di me attraverso il mio assolo nella canzone “No Limits”, che non parlandomi davanti ad una birra !

MM: A volte la critica e la stampa specializzata per dare una mano alla scena nostrana ha elevato a capolavori album che non lo erano . Pensi che ci siano accordi o persone che sponsorizzano i nostri gruppi oltremodo ? Non risulta questo doppiamente nocivo, invece di dare una equa valutazione di un prodotto ?
Con me sfondi una porta aperta. Purtroppo il piccolo “sistema” Italiano (non credo sia il caso di parlare di una vera è propria scena), è composto davvero da poche persone e le dinamiche che lo governano sono spesso legate alle “conoscenze” o agli “sponsor” e poco al merito. Aggiungi che la competenza in materia spesso è pochissima ed eccoti spiegato il motivo per cui molti dischi / band sono stati incensati non a ragione. Di fatto sarebbe molto, ma molto meglio se ognuno sapesse stare al suo posto, in modo tale che nel rispetto dei ruoli, chi merita davvero possa emergere. Viviamo però in un paese in cui il giornalista è anche un musicista e fan. Mi spieghi come potrà mai essere obiettivo / credibile?

MM: La musica , il cinema , la letteratura , l'arte sono sempre stati un motivo di eccellenza del nostro paese che ha dato i natali ai più grandi artisti di tutti i tempi (Michelangelo , Dante , Verdi ecc). Quali sono i tuoi modelli di ispirazione artistica nei diversi ambiti? Oggi chi pensi si debba sostenere come "umile erede" di questa meravigliosa tradizione italiana nelle diverse arti ? 
Domanda davvero difficile. Onestamente credo che molto del patrimonio che tu hai citato, sia troppo spesso dimenticato, messo da parte. In Italia la Cultura (insieme al turismo) dovrebbe essere la principale fonte di reddito. L’arte, la sua storia dovrebbe essere uno dei primi beni da insegnare nelle scuole, uno dei primi ambiti su cui investire. Ma sappiamo che non è così. Ho avuto la fortuna di amare l’arte in molte delle sue forme, appassionandomi a scrittori, filosofi registi di ogni epoca e tempo; dall’antica grecia al rinascimento Italiano, all’illuminismo Europeo fino ai giorni nostri. Lo studio (non solo della musica) è fonte di conoscenza personale a cui non è possibile rinunciare e diventa spesso fonte di ispirazione. Molto più spesso l’ispirazione giunge dal vissuto quotidiano.

MM: La musica in Italia , ma quella metal in generale spesso non riesce a far vivere di sola musica i musicisti . C'è una minoranza che riesce ad andare avanti , ma non si può certo dire che sia un sentiero dorato . Oltre la passione e il talento che cosa spinge a suonare metal in Italia al giorno d'oggi? 
E’ davvero difficile vivere di musica, ma chi di fronte ad uno specchio puà davvero raccontare a sè stesso di aver fatto abbastanza per arrivare a quel tragurado? Quanti di noi hanno studiato davvero, per esempio sanno leggere la musica a prima vista? Quanti di noi hanno sudato per anni, molti giorni a settimana in sala prove, per cercare di scrivere qualcosa di davvero originale? So che è difficile, ma se posso permettermi un suggerimento: non ponetevi quello di vivere con la musica come obiettivo. Ponetevi l’obiettivo di conoscere ogni giorno qualcosa in più, di condividere (non su internet, per favore) la vostra passione. Sudate ogni giorno e faticate per ciò che amate, e sarete ripagati.

MM: Negli ultimi venti anni il modo di comunicare la propria musica e , più in generale , la propria "esistenza" musicale è cambiato radicalmente . I social network, il web , i live (in diminuzione) , download estremo, streaming ecc hanno inciso profondamente . Quali mezzi credi siano i più incisivi e siano il lato positivo del progresso tecnologico ? Quali invece i difetti di questo nuovo metodo ?
Questa domanda richiederebbe troppo tempo per essere affrontata in modo esaustivo. Rispondo con uno spunto di riflessione: oggi la concomitanza di così tanti fonti di informazione / intrattenimento / comunicazione e chi più ne ha più ne metta, ha fatto si che ognuno di noi abbia perso un pò la bussola. Ci riteniamo più o meno tutti musicisti, fotografi, registi e via dicendo. Così facendo da una parte si è appiattito ogni particolare interesse o idea, dall’altra non abbiamo più abbastanza tempo per dedicarci ad uno dei molti aspetti di cui sopra ne ho citato solo alcuni. Quindi non si va ad un concerto, ma si cerca la performance su Youtube, non si compra un disco, ma si scarica una canzone, e via dicendo. So di generalizzare, so che è sbagliato ma volevo rendere l’idea in poche righe...

MM: Hai mai pensato al tuo pubblico in Italia ? Riesci a tracciare un identikit dei profili dei tuoi ascoltatori più appassionati ? Cosa spinge inoltre uomini, donne, studenti , puri metallari o lavoratori indipendenti a comprare un tuo disco? Non solo la categoria a cui appartengono , ma in che modo analizzano e pensano di impiegare i propri soldi per un tuo album ?
Ogni tanto mi fermo a riflettere su quale sia il mio pubblico e perchè mi abbia scelto. Poi mi fermo, spaventato dal fatto che arrivare a capirlo probabilmente mi influenzerebbe. In ogni nota che scrivo metto tutto quello che posso e contnuerò a farlo guidato dalla mia passione. Spero che il mio pubblico sia tale proprio perchè abbia capito perchè io faccia musica